ALTERNATIVE AI VOUCHER
Le forme contrattuali per sostituire i voucher

pubblicato il 24/03/2017 15:24:57

Il decreto con cui il Governo ha abrogato la disciplina del lavoro accessorio crea un vuoto normativo che determina, in questi ultimi giorni, una serie di problemi pratici, almeno fin quando non sarà messa a punto una nuova legge.

Il problema che da giorni le imprese affrontano è il seguente:
come pagare d’ora in poi le prestazioni finora retribuite con i voucher?

Di certo non sarà possibile tramite collaborazioni coordinate e continuative, abrogate dal Jobs Act. Ci sono, invece, altre formule di lavoro flessibile che però, in molti casi, implicano un rapporto subordinato.

Una prima soluzione potrebbe essere il contratto di lavoro intermittente o a chiamata, il quale prevede che un lavoratore si metta a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo o intermittente secondo le esigenze individuate dai contratti collettivi. Ci sono però delle limitazioni di età e di giornate lavorabili.

In seconda analisi, potrebbe essere instaurato un contratto di somministrazione che consente di utilizzare lavoratori assunti da un somministratore (es.: agenzia interinale) instaurando con loro un rapporto di lavoro flessibile. Anche qui ci sono però dei paletti da analizzare caso per caso.

Un’ altra alternativa applicabile a determinate attività può essere rappresentata dai contratti stagionali, che però sono propri di settori particolari (come il turismo) e comunque sono contratti di lavoro dipendente.

In definitiva, non sembrano essere molti gli strumenti a disposizione per aggirare l’ostacolo.

Ricordiamo che esiste ancora la possibilità di utilizzare i voucher lavoro acquistati entro il 17 Marzo scorso che possono essere spesi fino al 31 Dicembre prossimo.