APRIRE UN E-COMMERCE
Procedure, costi e regole da seguire.

APRIRE UN E-COMMERCE
Procedure, costi e regole da seguire.

pubblicato il 06/03/2017 17:59:17

L’ e-commerce comprende tutte le operazioni relative ad attività commerciali e transazioni effettuate per via elettronica (commercializzazione di beni e servizi, distribuzione online di contenuti digitali, effettuazione di operazioni finanziarie e di Borsa, appalti pubblici per via elettronica e altre procedure transattive della PA). La vendita si realizza tramite piattaforma web, su cui il venditore carica il proprio catalogo prodotti/servizi dando modo al compratore di poterlo consultare online, scegliendo i prodotti che desidera acquistare e inviando l’ordine.

Come si avvia l’ attività e-commerce
Il commercio elettronico oggi ha grandi potenzialità di business, anche associato al Social Commerce (sfruttando la sinergia dei social network per la vendita, grazie all’interazione tra utenti ed allo scambio di feedback). Un’ ottima occasione per tanti giovani con buone idee. Basti pensare che la Direttiva 2000/31/CE stabilisce che si possa avviare un e-commerce senza autorizzazioni preventive (restano obbligatori i requisiti professionali per lo svolgimento di specifiche attività).

La vendita online occasionale
Il giovane che lavora come freelance e offre prestazioni occasionali via Internet può esercitare libera attività fino a 5.000 euro l’anno di ricavi, rilasciando semplice ricevuta e tali ricavi saranno da inserire in dichiarazione dei redditi. Oltre 5.000 euro, invece, è necessario aprire la Partita IVA con iscrizione alla Gestione Commercianti INPS.

Adempimenti
Per avviare un’attività vera e propria è dunque necessario costituire una società davanti al notaio, con spese che potrebbero superare il migliaio di euro tranne nel caso di costituzione di società a responsabilità limitata semplificata (senza oneri notarili). Seguono i classici adempimenti: iscrizione alla Camera di Commercio (tramite ComUnica) e presentazione della SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’attività.
Occorre inoltre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax. La vendita a operatori economici di altro Paese UE prevede anche l’iscrizione nella banca dati VIES.

Quanto costa?
Per quanto riguarda i costi amministrativi si va da poche decine di euro (diritti di segreteria al Comune), ad un centinaio di euro per l’ apertura della Partita IVA e per il diritto annuale della Camera di Commercio.
Chi decide di avviare un e-commerce deve mettere a budget anche la piattaforma che permette di svolgere l’attività. Una spesa che può anche ammontare a migliaia di euro per le prestazioni di programmatori, web designer, consulenti marketing ed esperti del settore.

Fatture di vendita e IVA
L’impresa che invia la merce emette fattura, ma le vendite ai consumatori finali sono esonerate dall’ obbligo di emissione salvo richiesta da parte del cliente, così come da scontrino e ricevuta fiscale. Il venditore dovrà però annotare i corrispettivi giornalieri delle vendite, IVA compresa, nel registro dei corrispettivi.
La Comunità Europea ha emanato la Direttiva 2003/31/CE, recepita in Italia con Decreto Legislativo n. 70 del 9 aprile 2013, Il recentissimo nuovo Regolamento UE contro i blocchi geografici, se approvato definitivamente comporterà il divieto di applicare differenze di condizioni, accesso, prezzi e pagamento per chi effettua acquisti fuori dal proprio Paese.

Per maggiori informazioni o per esporci la tua idea, contattaci subito ai numeri 057861310 - 0578654164 - 3894644100 oppure scrivi a info@studiopeccatori.it




Altri Articoli
Richieste

Ponici una domanda, saremo felici di risponderti.










Newsletter

inserisci la tua mail per ricevere la newsletter delle promozioni, attività ed eventi.